Pubblicato da Valentino Filippetti | Filed under Senza categoria
Germani con il 55% batte Concina e diventa Sindaco di Orvieto
08 domenica Giu 2014
08 domenica Giu 2014
Pubblicato da Valentino Filippetti | Filed under Senza categoria
28 giovedì Mar 2013
Posted Iniziative
in31 sabato Dic 2011
Posted Articoli
inSicuramente il 2011 ha avuto due protagonisti della scena politica orvietana : Tony Concina e Stefano Cimicchi.
Il sindaco pianista è riuscito a cavarsela fino all’ultimo consiglio di fine anno.
Nonostante il palese fallimento dell’azione amministrativa, l’abbandono delle figure piu’ prestigiose della sua giunta e lo sfaldamento della coalizione che lo sosteneva è riuscito a rimanere a galla. Le ragioni sono molteplici. La principale è alla base del suo successo elettorale. Una parte dell’estrema sinistra e del PD lo hanno sostenuto alle elezioni e successivamente tanto che abbiamo visto trasmigrare ben tre consiglieri dal centro sinistra al centro destra. In sostanza chi si opponeva alla Stella ha continuato a difendere a spada tratta l’operato amministrativo della giunta precedente, proponendo un patto di non belligeranza con i vincitori delle elezioni.
C’è una leggenda metropolitana che parla di un fantomatico patto stretto tra esponenti PD e del centro destra la sera dei festeggiamenti della vittoria alle primarie della Stella e stipulato davanti all’ex Istituto d’Arte.
Probabilmente queste sono solo illazioni ma è un dato di fatto che i massimi esponenti amministrativi del centro sinistra hanno operato apertamente per far vincere Concina come è evidente che Concina ha evitato accuratamente di chiarire le responsabilità, anche personali, del drammatico buco di bilancio che aveva ereditato.
Ma c’è di piu’. Concina si è posto in continuità con le politiche provinciali e regionali che nei cinque anni precedenti avevano confinato l’Orvietano in un ruolo assolutamente marginale.
Ad esempio come mai l’amministrazione comunale non si è mai costituita parte civile sulla vicenda rifiuti e discarica ?
Oppure perchè il Comune di Terni si è battuto così strenuamente per fare Concina vice presidente dell’ATO ? E potremmo continuare. Non si tratta di correttezza istituzionale ma di continuità delle politiche di “area vasta”.
Quindi aiuto elettorale e politico dal centro sinistra dentro e fuori Orvieto sono state le carte vincenti di Tony Concina per rimanere in sella. E i risultati per la città ?
Non ci sono. Tutti i problemi, a partire da quelli finanziari, si sono aggravati e Orvieto si trova ad affrontare la piu’ grave crisi del dopoguerra senza un minimo di strategia e di programma.
Anche per Cimicchi il 2011 è stato positivo. Superato il gravissimo scoglio del processo sui rifiuti grazie alla prescrizione, si è scatenato ed ha ripreso una forte iniziativa politica. Associazioni, interventi a raffica ed infine l’autocandidatura a sindaco di Orvieto per il 2014.
Le osservazioni che fa Cimicchi su Concina sono in gran parte giuste. L’uomo conosce il mestiere.
Peccato che non spiega cosa bisogna fare, per questo incassa solo la solidarietà degli amici stretti.
Però bisogna ammettere che è abbastanza singolare che a reggere la scena siano Concina e Cimicchi.
Nonostante le bordate continue di Gnagnarini (UDC) contro quella che era la sua giunta, le dimissioni velenose degli assessori Barberani, Calcagni e Sciarra le forze di opposizione ed in particolare il PD, sembrano inesistenti.
Si registrano solo il faticosissimo lavoro del capogruppo Germani teso ad assicurare una dignitosa presenza in consiglio o le acrobazie di Galanello per mantenere i contati con le altre forze di centro sinistra. Per il resto buio pesto. Questo vuoto politico pneumatico non può dipendere solo dalle persone ma da indirizzi politici che risultano essere sempre piu’ sbagliati e dannosi per la città ed il territorio. Scelte che vengo da lontano, in particolare da Terni.
La non belligeranza, l’accordo traversale, il darsi reciprocamente la mano per non far scoppiare le questioni non produce niente di buono e non risolve i problemi che agitano le notti degli ex amministratori. Problemi molto ben riassunti dalla corte dei conti.
Badate che non stiamo parlando di fanta politica ma di orientamenti ben presenti nella classe dirigente del centro sinistra e del centro destra.
Il Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria, Eros Brega, nel riaffacciarsi sulla scena politica dopo il malanno che lo aveva colpito, ha detto, in sostanza, che è tempo di larghe intese tra centro destra e centro sinistra.
Quindi c’è nell’aria qualcosa che ci segnala un grande tentativo di mettere la testa sotto la sabbia, di non affrontare la realtà . Questa idea ha forti adesioni trasversali e c’è chi pensa di trovare nella straordinaria fase politica in corso una leggittimazione.
Quindi il conflitto tra Concina e Cimicchi in realtà non esiste, è un gioco delle parti.
Concina è stato il custode geloso dei lasciti dell’era Cimicchi e soprattutto entrambi sono accomunati da una esperienza politica dove il potere ed il consenso erano fondati sulla gestione della spesa pubblica.
Il PD con tutto questo non centra niente ma non riesce ad uscire da questa cappa soffocante perchè da una parte sconta tutti i limiti della fase costituente del partito e del bilanciamento correntizio che ne è seguito è dall’altro perchè non ha mai fatto e non vuol fare i conti con la propria decennale esperienza di governo. E’ ormai chiaro che negli ultimi 15 anni si è governato pensando ad uno sviluppo quantitativo, fondato su concezioni consumiste, espansive e parassitarie che veniva bilanciato da una sostanziale correttezza amministrativa e da un ottimo stato sociale.
Infatti i tre elementi che hanno caratterizzato la fase che ha seguito il Progetto Orvieto sono stati la massiccia espansione edilizia ( e delle cave), la forte crescita della spesa pubblica e le grandi manifestazioni. Tutto in realtà era legato, erano le tante facce di un unica medaglia che fondava lo sviluppo sulla rendita.
Come è possibile che ad Orvieto le case costino più’ di qualsiasi capitale europea, e perché sono state costruite il doppio di quelle necessarie, con tipologie rivolte al ceto medio alto ?
Queste cose ce le spiegò anni fà il prof Simone Ombuen, che insegna da anni nelle facoltà di Architettura e frequentatore assiduo dell’I.N.U. In una bella iniziativa nella sala del Governatore e ce l’ha ripetuta Walter Tocci ogni volta che è venuto nella nostra città.
E’ stata l’omologazione alle politiche nazionali.
In Italia si è scelta la rendita, ad Orvieto il progetto Orvieto è stato guidato verso la rendita e qui si sono incontrati e trovati Concina e Cimicchi.
Il pianista che organizza le serate di Cortina per i generali della rendita e l’amministratore rampante che brucia le tappe e diventa in Umbria l’esponente di spicco e punta di riferimento di quel blocco conservatore fatto dagli uomini del mattone e di dirigenti pubblici che hanno fatto girare i soldi finché venivano da Roma.
Oggi tutto questo è finito. Difficile pensare che si possa andare avanti come prima, come se niente fosse successo . Così la pensa Concina . Mentre Cimicchi crede che si possano rimettere indietro le lancette dell’orologio.
Ma il loro tempo è finito.
Oggi il futuro può essere fatto solo dal lavoro che vince sulla rendita dai beni comuni che diventano il capitale sociale della comunità e come tali custoditi e valorizzati, un nuovo modo di vivere e consumare che prenda atto della necessità di una redistribuzione non solo locale ma globale.
Ad Orvieto ci sono tantissime energie in grado di provocare questo cambiamento. Non siedono nei consigli di amministrazione dove si è cementato questa alleanza scellerata tra parassitismo e speculazione, tra clericali e massoni.
Ma ci sono tante persone con grandi capacità, collaudate, certificate, provate dai risultati.
Queste energie o sono emarginate e sottoutilizzate nel territorio o sono costrette al pendolarismo se non addirittura all’emigrazione.
Il 2012 sarà il loro anno perché lo spettacolo del pianista stà per terminare e di ritorni di faraoni Orvieto non ne ha proprio bisogno.
10 domenica Apr 2011
Posted Articoli
inOrmai è chiaro a tutti che la politica del tirare a campare portata avanti dalla giunta Concina al Comune d’Orvieto oltre ad essere inutile è dannosa.
Si sono persi quasi due anni e la situazione del bilancio comunale da grave è diventata drammatica. Non si può affermare che nessuno aveva avvertito. Senza andare lontano basta ricordarsi cosa affermava Loriana Stella in campagna elettorale, quando diceva che la situazione lasciata dalla giunta Mocio era pesante e che sarebbero stati necessari interventi draconiani sul bilancio.
Come non si può dire che il gruppo consiliare del PD guidato da Germani non sia stato disponibile a sostenere un vero e proprio piano strategico per risanare il bilancio e rilanciare la città.
Nonostante questo Concina e la sua giunta hanno vivacchiato sperando nell’aiuto del Governo Centrale e contando sul fatto che parte dell’opposizione lo sosteneva, prima in modo occulto e poi palese.
In sostanza il Sindaco è rimasto vittima dei suoi stessi pregi. La lunga attività nel campo delle pubbliche relazioni e dell’attività di lobbie lo devono aver convinto che bastano le parole per ottenere dei risultati. La realtà però è molto diversa ed in politica oltre alle parole ci vogliono anche le idee ed i fatti.
Ora la manovra di bilancio varata recentemente in giunta dimostra che non ci sono idee, ma solo i conticini di un ragionieretto di quartordine.
Molto probabilmente l’impianto di bilancio non regge contabilmente, come del resto i precedenti. Ma la pericolosità è nell’idea della città che prefigura, dove si abbandona qualsiasi speranza nel cambiamento, si colpisce in modo mortale l’attività trainante del turismo e si scarica sui piu’ deboli il deficit di bilancio. L’insieme delle misure prese accentueranno ulteriormente la difficoltà d’accesso al centro storico della città. Se a questo si assomma all’aumento significativo di tutte le tasse, la vita degli operatori economici diventerà difficilissima se non impossibile. Infatti i cartelli di chiusure si moltiplicano.
Se si va avanti così per altri tre anni Orvieto veramente seguirà Civita.
A queste critiche la destra risponde chiamando in causa le amministrazioni precedenti, addirittura gli ultimi 60 anni. Argomentazioni poco credibili poichè non si è fatto niente da parte della giunta Concina per accertare eventuali responsabilità. Anzi sono stati fatti propri tutti gli atti dell’amministrazione precedente, soprattutto quelle in materia di bilancio.
E’ evidente allora che questa giunta e questo consiglio non sono in grado di affrontare i problemi aperti. Vuoi per l’incapacità politica del Sindaco di misurarsi con questioni così complesse, vuoi per il patto che unisce maggioranza e parte dell’opposizione fin dalle elezioni, non si prendono le misure necessarie.
Bisogna voltare pagina. La giunta Concina deve dimettersi per cedere la gestione del Bilancio ad un Commissario. Le tante esperienze fatte in giro per l’Italia, a cominciare da Bologna sono molto positive. Questo permetterebbe di affrontare seriamente e con competenza le questioni tecnico-amministrative e costringerebbe le forze politiche ad uscire allo scoperto per dire come e con chi rilanciare la nostra città.
Ormai c’è la consapevolezza diffusa che, dopo gli anni del maggioritario, dopo l’esperienza disastrosa della “giunta degli uomini e delle donne”, la sinistra debba tornare a giocare un ruolo fondamentale nel governo della città.
La sinistra ed il vasto mondo che rappresenta, fatto del lavoro in tutte le sue componenti.
I sindaci podestà hanno fatto il loro corso ( e tanti danni). Allisciando il pelo a corporazioni e rendità ci ha consegnato una città piu’ povera e compromessa dal punto di vista urbanistico ed ambientale. La modernità a senso unico ha prodotto il regno dell’incompetenza.
Una pseudo borghesia stracciona ci ha regalato, notai evasori, falsi ingegneri, revisori infedeli, medici truffatori e preti vandeiani e cospiratori perciò è giunto il momento di tornare ai fondamentali.
Ed i fondamentali sono persona, lavoro, democrazia : i valori della sinistra. Lasciamo ad altri il diletto di “recuperare” Frizza e gli altri transfughi del centro sinistra. Di loro non rimarrà sicuramente traccia.
21 martedì Dic 2010
Posted Articoli
inIl 20 dicembre ho assistito, dopo tanto tempo al Consiglio Comunale di Orvieto. Dopo diverse ore di audizione me ne sono andato con una certezza, la politica non abita piu’ lì.
Si doveva discutere un argomento forte, la proposta del consigliere Leoni (PdL) di istituire un Parco nella zona dei calanche che ospita la discarica. Questo progetto è condiviso anche da altri consiglieri di orientamento politico diverso come Germani(PD).
L’intenzione dei proponenti è di chiamare il consiglio ad esprimersi in modo chiaro su quale deve essere la politica dei rifiuti nei prossimi anni.
Da una parte la maggioranza del centro destra sostiene la necessità di riempire un nuovo calanco proseguendo sulla strada intrapresa anni fa e dall’altra Leoni, Germani e altri consiglieri propongono un cambiamento radicale che punti sulla raccolta differenziata e sul riciclo.
Mantenere la prima opzione vuol dire proseguire nell’occupazione del territorio e nel considerare la questioni rifiuti come un’attività economica da cui ricavare profitti.
Imboccare la seconda strada vuol ire realizzare innanzi tutto una rivoluzione culturale che spinga i cittadini a fare i conti con uno sviluppo consumistico che ci stà portando verso la catastrofe.
E come sappiamo la gestione delle catastrofi ormai è diventata una delle attività piu’ redditizie e speculative.
Il consiglio è stato preceduto da mesi di dibattito, da diversi rinvii e da un’intensa campagna del “Comitato Rifiuti Zero” che hanno rotto la tradizionale apatia degli Orvietani.
Il Sindaco Concina si è presentato con un “Documentino” acqua e sapone che non diceva niente.
Infatti il dibattito lo ha ignorato completamente e si è polarizzato su terzo calanco si, terzo calanco no. In mezzo il solito terreno paludoso in cui si muovono, apparentemente a loro agio, i trafughi del centro sinistra e il neo segretario del PD. La loro parola d’ordine è rinvio ed alla fine la spuntano anche perché il Sindaco doveva andare a sentire Sgarbi che come si sa è piu’ importanre della discarica. Ma c’è tempo per un altro siparietto messo su da Olimpieri che chiede lumi su chi sia il capogruppo del PD. Prontamente il Presidente del Consiglio Frizza da la linea : se non decide nessuno entro il 27 deciderà lui per il piu’ anziano del PD.
Non cercate cosa ha detto Mariani. Era già sfinito per aver chiesto la sospensione del dibattito sulla discarica.
Politica Zero.
Del resto così doveva finire. Il lungo ciclo politico del Faraone era nato con la discarica. Il mio voto contro il primo conferimento extra bacino fu inutile sul finire degli anni ottanta. Era il tempo della giunta degli uomini e delle donne, quella che mise fine alla politica, dove contavano le “persone”.
Quel ciclo si è consolidato e poi è affondato con la discarica. Oggi la destra cerca di raccogliere il testimone e rinverdire i fasti della “monnezza”.
Non ha capito che un’epoca e finita, che il mondo è andato avanti e soprattutto che gli Orvietani hanno scoperto il giochino.
Sarà dura superare questo momento perchè c’è una parte rilevante della Destra è impegnata a dare continuità all’azione di governo della giunta Mocio ( e non solo per pagare le cambiali elettorali) mentre una parte dell’opposizione che è impegnata a sostenere Concina.
Intanto i problemi marciscono.
Il PD sembra non aver ascoltato il campanello di allarme suonato da Germani con le dimissioni.
Ma presto sentirà le campane se non cambia strada.
La cittadinanza è stanca dei giochi delle tre carte.